Per quanto riguarda la serie C maschile targata Bertuccioli Real Bottega, oggi abbiamo intervistato per voi il libero Francesco Giordano

 


-Ciao Francesco ,visto che sei uno dei pochi che manca all’appello nelle nostre interviste, partiamo subito con una domanda a bruciapelo, come sei arrivato a Bottega in serie C?

"Ciao! Sono arrivato un po' per caso. La scorsa estate avevo già speso una parola con la mia vecchia società, l’Acqualagna Volley, con cui avrei disputato un nuovo campionato di serie D. Poi c’è stato qualche problema al momento dell’iscrizione al campionato e sono rimasto praticamente senza squadra ad Agosto inoltrato. Quando mi stavo già rassegnando alla fine della mia carriera, soprattutto in virtù delle poche possibilità pallavolistiche che offre la zona dove vivo, è arrivata la chiamata di Signo che, tramite un amico in comune e mio ex compagno di squadra, è venuto a sapere della mia situazione di svincolato e mi ha convocato per un allenamento di  prova. Da quel momento non me ne sono più andato".

-Appena arrivato come ti sei trovato sia con la squadra che con lo staff tecnico e, soprattutto, con l’ambiente?

"Conoscevo Bottega da avversario e mi ha sempre dato l’impressione di una società seria, presente e ben strutturata. Quando sono arrivato ne ho avuto la conferma. Mi sono trovato subito bene con tutti, a partire dai dirigenti con cui mi sono interfacciato per sbrigare le pratiche del trasferimento, fino ad arrivare a staff tecnico e compagni di squadra che mi hanno fatto sentire fin dall’inizio parte integrante del gruppo e del progetto".

-Ormai sei diventato con il tempo uno dei perni importantissimi per il gioco della squadra, un tuo commento al riguardo?

"Quello che dici mi lusinga, ma permettimi di dire, e non è una frase di circostanza, che quest’anno ho davvero l’impressione che siamo tutti elementi importanti per la squadra. Lo dico perché lo abbiamo dimostrato.. abbiamo avuto positività al Covid, qualche piccolo infortunio, stati di forma altalenanti e tutte le volte che qualcuno di noi è stato chiamato in causa per sostituire un compagno lo ha sempre fatto egregiamente. Credo che questo sia davvero un punto di forza della nostra squadra!". 

-Ci fai una fotografia, vista dal campo, del vostro cammino quest’anno sia in Coppa dove avete sfiorato di poco la Final Four che del campionato?

"Per quanto riguarda il campionato, abbiamo avuto una grande crescita nel periodo da settembre alla sosta natalizia, sia in termini di gioco che di intesa di squadra. Poi purtroppo tra gennaio e febbraio siamo stati un po' frenati sicuramente dalla sospensione del campionato e da un periodo in cui ci siamo allenati sempre a ranghi ridottissimi, a causa delle positività al Covid di alcuni compagni di squadra. Ad oggi, mi sento di dire che siamo tornati ad allenarci molto bene e le 3 vittorie consecutive per 3-0 appena conquistate in parte lo dimostrano. Se continuiamo così potremo toglierci sicuramente delle belle soddisfazioni. Per quanto riguarda la Coppa, siamo stati a dir poco sfortunati in quanto la settimana della partita di ritorno la nostra squadra è stata falcidiata da una brutta influenza.. nonostante ciò siamo usciti solo al Golden set".


-Se dovessi tracciare un primo bilancio di questa tua prima esperienza a Bottega, cosa ti senti di dire ed affermare, e in caso rimarresti anche la prossima stagione?

"Per il bilancio definitivo aspetterei la fine della stagione.. per il momento posso dire che sono soddisfatto del percorso che sto facendo. Sono arrivato a settembre in una nuova squadra, ad un livello ben più alto di quello a cui ho giocato negli ultimi anni e, soprattutto, dopo un anno e mezzo di stop forzato causa covid, dal momento che la serie D è stata totalmente sospesa con l’arrivo della pandemia. Piano piano ho cercato di ritrovare la mia forma migliore, accettando anche qualche difficoltà come parte del percorso e ad oggi sono contento di poter dare il mio contributo alla squadra. Ci sono senza dubbio ancora delle cose su cui voglio e devo lavorare per restare a questi livelli ma d’altronde ogni atleta deve cercare sempre di migliorarsi. Per quanto riguarda il prossimo anno ho già detto a Marco Romani che da qui me ne vado solo se mi cacciano via!! Scherzi a parte se riuscirò, come quest’anno, a far combaciare gli impegni pallavolistici con quelli familiari e lavorativi sarò sicuramente contento di continuare a vestire questi colori".

-La o le partite più belle disputate fin qui in questa stagione?

"L’ultima partita della prima fase, vinta per 3-0 in casa contro la Virtus, è stata sicuramente una vittoria soddisfacente! Sappiamo tutti la forza e l’ambizione della squadra di Fano e trovare un risultato così netto è stato incredibile. Posso ancora rivivere nella mia testa gli ultimi 2 punti della partita: muro tetto del capitano Nicola Romani e a seguire altro muro tetto di Dome. Fantastico! Al momento però ho anche ben stampata in mente la vittoria di sabato scorso a Monte San Giusto: da una lettura superficiale dei parziali si potrebbe pensare ad una partita facile, in realtà i punteggi sono figli di una prestazione clamorosa di tutta la squadra in tutti i fondamentali".

-Ci puoi descrivere come vivi il tuo ruolo di libero?

"Il libero è un ruolo in cui l’aspetto mentale è importantissimo.. Hai pochi fondamentali a disposizione e se li fai bene se ne accorgono in pochi, se li fai male se ne accorgono tutti! Quest’anno divido i compiti con il Pive e ciò, in partita, mi permette di concentrarmi meglio su ciò che mi viene chiesto di fare. Ci vuole una certa maturità sportiva per godere di una bella difesa, di un appoggio preciso o di un’alzata per un attaccante.. insomma, quando schiacci la palla sul parquet la soddisfazione è ben diversa, ma ho avuto la fortuna di amare fin da subito il mio ruolo. In generale nella vita preferisco essere un gregario, quindi il ruolo di libero si sposa alla perfezione con la mia personalità".


-Come ti trovi con il modo di allenare di coach Marco Romani?

"Coach Romani ama le alte intensità e alcune volte si spinge anche oltre! Ma questo non mi preoccupa, anzi, non c’è niente di meglio di un allenamento bello spinto. Non nascondo che a quasi 33 anni alcune volte il respiro fatica ad arrivare ma va bene così.. è da momenti come quelli che passano soddisfazioni, miglioramenti e vittorie". 

-Infine chi sei fuori dal campo? In che ramo lavori? Quali sono i tuoi hobby quando non giochi a pallavolo?

"Sport e attività fisica in generale sono le costanti della mia vita, anche in ambito lavorativo. Sono un docente di Scienze Motorie e Sportive alla secondaria di primo grado e lavoro anche in uno studio fisioterapico dove mi occupo principalmente di riabilitazione e allenamento adattato. Nel pochissimo tempo libero che ho a disposizione mi diletto a suonare: a casa ho una stanza interamente dedicata alla musica dove mi rinchiudo per suonare la mia batteria e le mie chitarre". 

Danilo Billi 



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