Intervista a Giacomo Paganucci, nuovo palleggiatore della Polisportiva Bottega, serie C Maschile
Giacomo, quando hai iniziato a giocare a pallavolo?
“Sono così vecchio ormai che non lo ricordo!”.
Quale stile di gioco preferisci?
“Non preferisco in particolare alcuna giocata o stile di gioco: voglio solo vincere. Del mio ruolo mi piace il fatto di poter sorprendere l'avversario”.
Quali sono i tuoi punti di forza e gli aspetti su cui credi di poter migliorare?
“Al momento, non giocando da tantissimi anni, il mio unico punto di forza ritengo sia la mia caparbietà e voglia di vincere”.
Sei tornato a giocare dopo un periodo in cui sei stato fermo, come mai proprio a Bottega?
“Mai avrei pensato di ricominciare a giocare, ma sono stato letteralmente stalkerizzato dal D.S. Signoretti (chissà poi cosa ci avrà visto in me, si vede che era proprio alla frutta), e l'unico modo per farlo smettere era accettare la sua offerta....e poi sono molto legato e riconoscente a questa Società, dal momento che in gioventù mi ha tesserato, concedendomi l'onore di giocare e confrontarmi con atleti importanti in un campionato di livello come lo era la serie B1 di circa 22/23 anni fa”.
Qual è la tua professione?
“Sono avvocato civilista”.
Che cosa ti piace fare nel tempo libero, quando sei lontano da partite e allenamenti?
“Tempo libero? Che cos'è?... E comunque, quando possibile, mi piace stare in famiglia con mia moglie Diletta e le mie due figlie Ottavia e Olivia che tra un pò saranno così grandi che con il loro babbo non ci vorranno più stare...maledetta adolescenza!”
Riesci a conciliare sport e professione?
“Non saprei...lo scoprirò strada facendo, ma mi auguro di sì!”.
Segui e ti piacciono altri sport oltre alla pallavolo?
“La pallavolo in realtà non la seguo. lo sport che adoro di più in assoluto è il surf da onda e quando ci sono le condizioni lo pratico appena posso, mettendo da parte tutto il resto. Quindi metto le mani avanti: se un giorno ci dovessero essere delle belle onde (ma anche brutte....) sceglierei di entrare in acqua anche se ci fosse una partita..ahaha!”.
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