Intervista ad Agnese Ferri, seconda allenatrice in serie C e U 18 femminile Pol Bottega
-Ciao Agnese, prima di tutto ci racconti il tuo ruolo all’interno della Polisportiva Bottega?
"Ciao a tutti, il ruolo che ricopro quest’anno all’interno della Polisportiva Bottega è quello di seconda allenatrice. Sono a fianco del Coach Renda, alleniamo la Serie C e l’under 18".
-Quanto ti manca giocare?
"Non lo so quanto mi manchi giocare. Se dovessi tornare a giocare sicuramente lo vivrei diversamente, sia a livello personale che di squadra, con un bagaglio molto più ampio e un contributo maggiore. Per il momento sono contenta della scelta che ho fatto, mi piace molto il ruolo da allenatrice, poi in futuro non si Sto arrivando! mai".
-Il tuo rapporto con la capo allenatrice Lalla Renda?
Se sono qui a parlare della pallavolo è sicuramente merito suo che mi ha fatto appassionare a questo sport meraviglioso. Essere al suo fianco è per me un onore, quello che ho imparato me l'ha insegnato lei, posso solo ringraziarla e imparare tanto altro. Quando siamo in palestra riesce ancora a stupirmi, a dire e a fare la cosa giusta al momento giusto, che sia parlare con una ragazza o proporre un esercizio piuttosto che un altro. E’ difficile spiegare a parole il rapporto che si è creato in questi anni, parliamo e ci confrontiamo anche se ormai basta un semplice sguardo per capirci al volo. E’ un rapporto fatto di fiducia, stima e rispetto che si consolida ogni giorno di più".
-Ci puoi parlare nello specifico di cosa ti sta dando questa esperienza come secondo allenatore della serie C?
"Questa è un'esperienza unica, mi sta facendo crescere molto sia come allenatrice, sia a livello umano. Non nego che all’inizio avevo paura di intraprendere questo percorso, pensavo fosse una cosa più grande di me e di non aver ancora l’esperienza giusta. Considerando che è un gruppo molto giovane, alcune mie coetanee, non sapevo come rapportarmi con loro ma fin da subito si è creato il giusto approccio tra allenatore e giocatore. Le cose da imparare sono tante e sto cercando di apprendere il più possibile. Vivere la palestra con loro, tre volte a settimana più la partita, mi fa scatenare un mix di emozioni. Mi riempiono il cuore di gioia quando giocano di squadra, quando si sostengono l’una con l’altra e quando mettono in pratica tutto quello che sanno fare".
-Quali sono le maggiori differenze fra allenare e giocare?
"Un allenatore ha a che fare con 14 atleti, ognuno diverso mentalmente e tecnicamente. Deve trovare la chiave giusta per fare emergere al meglio ogni atleta e far sì che ogni individualità possa essere messa al servizio della squadra. Prepara ogni allenamento tenendo in considerazione tanti fattori, sia individuali che di squadra, per trovare l'equilibrio giusto. Un allenatore guida le proprie atlete, le sprona, le corregge, le incoraggia e dà loro soluzioni. Ha una visione globale su ciò che accade e ha pochissimo tempo per trovare la soluzione giusta al momento giusto. Un giocatore ha una visione diversa, riesce a vedere meno cose dentro il campo, pensa a una crescita personale guardando sé e quello che deve fare dentro il campo. E’ il giocatore che scende in campo, deve gestire l’adrenalina e far sì che non si trasformi in ansia provando a mettere in pratica quello imparato, quello richiesto dall'allenatore".
-Cos’è per te l’appartenenza alla grande family del Pol Bottega?
"Faccio parte della grande Famiglia del PolBottega da quindici anni e ogni anno che passa ci sono sempre più affezionata. Questa società è tutto per me. Qui mi hanno insegnato tutti i valori di uno sport di squadra. Il mio cuore è e sarà sempre solo verde".
-Quest’anno state alleando in C una squadra molto giovane, quali le tue impressioni fino a qui?
"Si quest’anno stiamo allenando una squadra molto giovane. Sono molto contenta di questo gruppo, le ragazze hanno lavorato sodo durante l’anno, facendo una crescita esponenziale anche se c’è ancora molto da lavorare. E’ stato un girone un po' altalenante, dove abbiamo lasciato qualche punto per strada che ci avrebbe permesso di giocare i playoff. Stiamo affrontando un ottimo girone dei playout, dove ogni ragazza ha dato il proprio contributo alla squadra. Sono molto giovani, ma hanno dimostrato che sanno stare dentro il campo e possono essere davvero insidiose per le avversarie. Ci mancano un paio di partite per ottenere la salvezza in serie C, sono sicura che daranno il massimo".
-La tua soddisfazione più grande da quando alleni?
"Entrare in palestra e far appassionare bambini/e, ragazzi/e, uomini/donne a questo sport è già una soddisfazione immensa. Ogni stagione è a sè e ti lascia qualcosa dentro. L’anno scorso abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati, finale provinciale con l’under 16, final four con l’under 18 e playoff con la prima divisione. Mentre quest’anno allenare questo gruppo è stato magico e me lo porterò nel cuore, abbiamo centrato nuovamente la final four con l’under 18 che giocheremo domenica 26 in casa dove vi aspettiamo numerosi per sostenere le ragazze".
-Chi sei e cosa fai fuori dal rettangolo di gioco?
"Chi sono fuori dal rettangolo di gioco? Sono una ragazza semplicissima. Trascorro il mio tempo in palestra, lavoro in uno studio medico e sono diplomata al Conservatorio in clarinetto. Ascolto continuamente musica e nel poco tempo che mi rimane mi piace stare in compagnia degli amici e della mia famiglia.
Grazie Dani per questa intervista, grazie a chi fa parte di questa società e a chi la porta avanti.. Un saluto a tutti gli atleti della Polisportiva Bottega e un saluto ai due angeli volati in cielo troppo presto, Alberto e Chicca".
Danilo Billi
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