Intervista a Martina Bedetti, nuovo acquisto per il reparto delle bande per la serie C femminile targata Pol Bottega
Nella foto Martina Bedetti |
-Ciao Martina, mi puoi raccontare quali sono state le tue squadre in sequenza?
“Ok Danilo. Ho iniziato a giocare a sei anni al Volley Montecchio, facendo qui tutta la trafila del giovanile, poi è diventato Scavolini Volley, e sono stata nelle Under della società. A 20 anni sono andata al Volley San Pietro e ho giocato 5 o 6 anni fra prima divisione e serie D. A 25 anni, visto che mi faceva male la schiena e non riuscivo più a stare dietro agli allenamenti, ho smesso di giocare fino ai 30 anni circa. Poi ho sentito il bisogno di riprendere l'agonismo e sono entrata alla Blu Volley con Alessandro Lorenzi, che era già al Volley San Pietro come secondo. Lui mi ha invitata a provare a rientrare ed ho accettato. Abbiamo fatto 3 mesi in una Coppa di Categoria dopo il Covid, perché c’è stata in mezzo la Pandemia, poi sono stata nella prima divisione come capitano, ruolo che mi è piaciuto tanto, perché mi appartiene, e la serie D l’abbiamo vinta. In seguito, Valentina Mozzi che aveva già sentito la Lalla Renda questa estate e sapeva che le serviva una banda e sapeva anche che i miei stimoli stavano diminuendo, mi ha proposto di provare a venire a giocare a Bottega. Le ho risposto perché no? Era una cosa nuova, stimolante vicino a casa dei miei genitori, che abitano alla Apsella e che amo andare a trovare spesso".
-Mi puoi confermare le buone impressioni che hai avuto da parte della Lalla?
“Assolutamente sì, abbiamo già fatto due settimane piene, poi bisogna vedere durante l’anno cosa succede, a me piacciono le persone con la grinta che vogliono tirare fuori il massimo da te”.
-Come squadra come la vedi?
“La squadra è tutta giovane, mi sono resa conto che dal 90 in su siamo solo in 3, le ragazze sono tutte dal 2000 in poi. Le ho viste carine, disponibili fin dal primo giorno che sono arrivata. Mi sto’ già ambientando”.
-Se ti sarà richiesto un ruolo da leader, sarà ritagliato su misura per te?
“A me basta poco, sono una donna passionale, grintosa….”.
-Arrivare a questa età e fare la serie C ti stuzzica?
“Io non mi sento mai arrivata, quest’anno loro sono giovani, l’esperienza da parte mia c’è…”.
-Cosa ti senti di poter dare?
“Mi sento di potere dare qualcosa alle ragazze a livello personale per come sono fatta io, a livello tecnico tattico, avendo anche smesso cinque anni, mi sento un pò arrugginita”.
-La difesa in modalità Pol Bottega, che occorre arrampicarsi sui muri per prendere la palla, come va?
“A me piace, perché devo essere stimolata, io sto’ nel mio, ma se mi chiedi qualcosa ti do tutto e possiamo andare anche sopra il tetto”.
-Cosa ti aspetti da questo campionato?
“Sicuramente una crescita a livello pallavolistico e questo è il motivo per cui ho fatto questa scelta. Lascia stare il giocare in serie C, è stimolante avere la Lalla che era una atleta molto preparata ed è un coach che può dare tanto.
Poi io adesso ho 33 anni, conosco il mio corpo, i miei limiti, e lei mi aiuta molto a migliorare”.
-Certo! Comunque ricordo che quando eri a San Pietro la tigna non ti mancava!
“Quella l’ho sempre avuta! Ero in un bel gruppo affiatato! Comunque mi basta rientrare e riprendere il mio modo di fare!”.
-Nella vita cosa hai fatto e cosa fai adesso?
“Uscita da ragioneria ho fatto la barista. Al Mirò ho lavorato otto anni, praticamente come se lo avessi gestito io, perché ero da sola, e poi c’è stata l’opportunità di partecipare ad un concorso pubblico e sono entrata in una società di servizi, adesso sono impiegata in questa società, lavoro in Aspes, e per quanto mi manca il contatto con il pubblico che avevo nel bar mi piace quello che faccio.
Imparo cose nuove, sono più sicura di me e questo lavoro mi aiuta molto”.
-Invece i tuoi hobby?
“Mi dedico alla cura del mio corpo, avendo ripreso a giocare a volley devo fare un minimo di movimento.
Mi piace anche molto stare nel mio nuovo appartamento a Pesaro da sola, con le cuffie alle orecchie e la mia tisanina in tazza. Questi momenti la sera sono sacri per me. Poi mi piace molto stare con la mia famiglia, la mamma, le mie nipotine, le ho tatuate nel cuore.
Seguo il calcio e con il Club dell’Inter di Pesaro vado in trasferta a San Siro”.
-Infine tu sei la cugina di Lucia Lunghi, com’è il vostro rapporto?
“Noi da piccole eravamo sempre insieme, siamo molto simili, abbiamo anche un tatuaggio in comune. Sono molto contenta di questo. Ce la viviamo in modo spiritoso, anche se negli anni ci siamo un po’ distaccate. Adesso ci siamo riavvicinate, cosa della quale sono molto contenta”.
Danilo Billi
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